Una storia lunga 50 anni, un futuro da condividere

Nozze d’oro per ASSOFLUID e un nuovo Presidente per ASSIOT: nella giornata dell’11 giugno scorso le occasioni per celebrare non sono mancate. ASSOFLUID ha confermato l’ottimo stato di salute di un’associazione in costante crescita da 50 anni a questa parte, mentre la nuova Presidenza ASSIOT avrà il compito di fornire le linee guida per dare nuovo impulso all’associazione. All’orizzonte anche l’inizio di un percorso condiviso per rafforzare la rappresentanza di settore.

di Silvia Crespi e Fabrizio Dalle Nogare

All’inizio di un anno – il 1968 – che avrebbe regalato al mondo grandi stravolgimenti sociali, politici e culturali, un manipolo di imprenditori coraggiosi, spinti dalla consapevolezza della necessità di una rappresentanza più efficace del settore oleodinamico e pneumatico decisero di unire le proprie forze e costituire un’associazione, ASSOFLUID. Sono passati esattamente 50 anni e quei 13 volenterosi sono diventati 180 associati, tra realtà italiane e filiali italiane di aziende estere, rappresentanti di un settore, quello del fluid power, che vale in Italia un giro d’affari di 4,4 miliardi di euro, occupa più di 23.000 persone ed è il quinto al mondo per importanza. I momenti positivi di espansione, la costante ricerca di un rapporto aperto e non conflittuale con gli associati, l’impegno nel fornire dati il più possibile precisi sull’andamento del settore, gli anni difficili della crisi e la faticosa ripresa: questo e altro è stato ricordato dai past president (a cui è stato assegnato un riconoscimento) e dall’attuale presidente, Domenico Di Monte che ha fatto da padrone di casa nel corso di una giornata – quella dello scorso 11 giugno a Rezzato (BS) presso l’affascinante Villa Fenaroli – iniziata con l’assemblea annuale dell’associazione. Parallelamente si è tenuta anche l’assemblea generale ASSIOT, l’Associazione Italiana Costruttori Organi di Trasmissione e Ingranaggi. A seguire l’assemblea pubblica, organizzata congiuntamente dalle due associazioni, che ha visto la presenza in qualità di relatori di Stefan Pan, Vice Presidente di Confindustria, e Sandro Salmoiraghi, Presidente di Federmacchine.
La giornata si è conclusa in bellezza con una cena di gala, il taglio della torta e il lancio di tanti palloncini verdi: il colore di ASSOFLUID.

Un’associazione sana che non può permettersi di invecchiare
Un passato glorioso, insomma, che si lega però alle prospettive future di un’associazione di categoria che, si potrebbe dire, non può permettersi di invecchiare. Perché, se è vero che il mondo cambia, il mercato lo fa, se possibile, ancora più rapidamente.
“La sovrapposizione di tecnologie e settori sta rivoluzionando il contesto competitivo – ha detto Di Monte nella sua relazione – e noi, come associazione, dobbiamo cercare una rappresentatività nuova, adatta al contesto. Crediamo che la frammentazione delle associazioni di settore non sia più il modello migliore; per questo abbiamo individuato dei partner, primo fra tutti ASSIOT, con cui collaborare in modo sempre più stretto e sinergico. Automazione; fluid power; trasmissione e controllo della potenza potrebbero essere le macro aree intorno alle quali costruire, insieme ad altri attori, la rappresentanza del futuro in termini ancora da definire”.
Sono parole, quelle del presidente di ASSOFLUID, che delineano l’inizio di un percorso in divenire, ma per nulla lontano nel tempo. “Crediamo sia importante partire dalla definizione della ragion d’essere dell’associazione, dalla strategia di fondo, e affrontare solo in un secondo momento le questioni più operative”. Per partecipare in maniera più efficace ai tavoli in cui si discute (e si decide) la politica industriale e valorizzare nel miglior modo possibile un settore industriale i cui livelli di produzione e fatturato – sia nel comparto oleodinamico che in quello pneumatico – sono in ascesa e paragonabili a quelli che si registravano prima della crisi. Un risultato difficilmente immaginabile fino a qualche anno fa.

Rinnovate le cariche per dare nuovo slancio all’associazione
L’Assemblea generale ASSIOT è stata particolarmente ricca di contenuti. Scadeva, infatti, il mandato del presidente Tomaso Carraro che ha guidato l’associazione negli ultimi nove anni. L’assemblea si è aperta proprio con i saluti del Presidente che ha ripercorso gli eventi salienti sia dell’ultimo anno, sia dell’intero mandato: dalle celebrazioni per il quarantennale dell’associazione, alla sua elezione alla Vice Presidenza EUROTRANS; dall’ingresso in Federmacchine, all’inizio della sinergia con ASSOFLUID con una serie di nuove iniziative congiunte e, infine, l’inaugurazione della nuova sede di Cinisello Balsamo nel luglio 2017, insiems ai cugini di ASSOFLUID. Con un video sono stati commentati i dati di settore, già forniti nel corso della Giornata Economica di primavera. È stato ribadito l’ottimo andamento sia del mercato domestico, sia dell’export e il netto miglioramento della bilancia commerciale che ha fatto registrare +15.5% rispetto al 2017. La produzione del settore si è attestata sui 7 miliardi e 300 milioni di euro. Confermate anche le aspettative per l’anno in corso, sia a livello di mercato domestico, sia a livello di esportazioni. Un altro segnale positivo è la crescita sia delle dimensioni medie, sia del fatturato medio delle aziende del comparto. Ma il momento clou dell’Assemblea ASSIOT è stata la nomina del nuovo Presidente e del nuovo Consiglio Direttivo. A stragrande maggioranza è stata eletta Assunta Galbiati (Galbiati Group), che sarà coadiuvata nel suo ruolo dai due Vice Presidenti, Mauro Rizzolo (Schaeffler Italia) e Lorenzo Cattini (Cattini & Figlio). “Sono orgogliosa dell’incarico che mi è stato affidato – ha affermato Assunta Galbiati – al quale mi dedicherò con il massimo impegno”. La Galbiati ha presentato la nuova squadra e ha parlato di continuità con le direttive della passata presidenza, ma ha anticipato che nuove linee programmatiche caratterizzeranno il suo mandato.

Unire le forze per una rappresentanza di settore più efficace
Dopo la presentazione e l’approvazione del bilancio e la relazione del Collegio dei Revisori, Tomaso Carraro ha presentato il progetto “Insieme per una rappresentanza di settore”, un progetto importante al quale ASSIOT e ASSOFLUID stanno lavorando da qualche mese e che prevede la fusione delle due associazioni con il possibile allargamento ad altre associazioni di categoria in un prossimo futuro. “L’obiettivo della fusione – ha affermato il Segretario Fabrizio Cattaneo – è avere una casa comune che abbia come pilastri portanti tutte le tecnologie del motion, drive & control. Una nuova associazione allargata che comprenderà anche i partner di filiera, compresi i rivenditori”.
A ribadire l’importanza crescente di operare in un’ottica di filiera, sono intervenuti all’incontro alcuni partner quali Carl Zeiss, Klingenberg, AM Testing, DMG Mori italia, CISAM e SECO TOOLS Italia che hanno illustrato il contributo, sempre più importante, che offriranno all’associazione.

Puntare sul manifatturiero, vero motore del Paese Italia
Le assemblee ASSIOT e ASSOFLUID sono state seguite da una sessione pubblica, organizzata congiuntamente dalle due associazioni e “guidata” da Domenico Di Monte. Alla presentazione dell’andamento congiunto del macrocomparto Trasmissione di potenza meccanica/Fluid power (+17,3% il saldo della bilancia commerciale congiunto delle due associazioni) hanno fatto seguito due interessanti interventi.
Il primo, a cura di Sandro Salmoiraghi, Presidente Federmacchine, ha fornito un dato che merita di essere sottolineato: le due associazioni contribuiscono per il 25% al fatturato di Federmacchine. Salmoiraghi ha messo l’accento sull’importanza del comparto manifatturiero italiano nello scenario europeo. “Il contributo dell’Italia è fondamentale – ha affermato -. Il Piano Calenda ha dato una spinta formidabile agli investimenti grazie al super e all’iperammortamento, e la nostra speranza risiede nella continuità del piano. Speriamo che i nostri politici si dimostrino lungimiranti a questo proposito”. Salmoiraghi ha evidenziato anche il problema della mancanza di risorse qualificate che provoca uno scollamento tra la domanda e l’offerta di competenze di un certo livello. Stefan Pan ha offerto il punto di vista di Confindustria. “Di quali ingranaggi abbiamo bisogno per la macchina del futuro?” Questo il punto di partenza per le sue riflessioni. “Da cinque anni a questa parte – ha affermato – stiamo vivendo una fase di espansione, ma il rischio di ripresa dell’incertezza è alle porte. Una forte spinta industriale è fondamentale; un PIL industriale forte è il fondamento per un Paese in salute ed è linfa vitale per finanziare i servizi. Occorre diffondere la cultura del “nuovo manifatturiero”.