Una nuova, più forte rappresentatività di settore

Nel corso della Giornata Economica autunnale organizzata congiuntamente da ASSIOT e ASSOFLUID per la presentazione dei dati di settore è stato annunciato che le due associazioni hanno gettato le basi per il progetto di fusione che sarà concretizzato nel 2019: una nuova realtà con carattere federativo che si pone l’obiettivo di migliorare e aumentare la rappresentatività del comparto allargato.

di Silvia Crespi

Il 24 ottobre scorso si è tenuta la giornata economica ASSIOT/ASSOFLUID, organizzata congiuntamente dalle due associazioni per presentare l’andamento dell’industria italiana dei sistemi di trasmissione movimento e potenza: una giornata ricca di contenuti importanti nel corso della quale non sì è parlato solo di cifre. Fabio Gallo, Presidente della Commissione Economica ASSIOT, ha passato subito la parola ai Presidenti, Domenico di Monte, ASSOFLUID e Assunta Galbiati, ASSIOT. Il consiglio congiunto delle due associazioni ha sancito, di fatto, il progetto di fusione che sarà concretizzato nel 2019: “Non più prodotti e sistemi – ha affermato Di Monte, ma tecnologie e servizi. La nuova realtà, che avrà carattere federativo, si pone l’obiettivo di aumentare la rappresentatività del macro comparto e offrire servizi e un modus operandi in grado di creare valore aggiunto per gli associati”. Concetti ribaditi da Assunta Galbiati, che ha parlato di una nuova visibilità per il comparto allargato, per raggiungere la quale occorrerà ridefinire le regole e il ruolo stesso delle associazioni.

Superate le aspettative per entrambi i comparti
È Fabrizio Cattaneo, Segretario ASSIOT, a presentare i dati economici, sicuramente lusinghieri. I dati forniti lo scorso marzo, infatti, sono stati non solo confermati, ma addirittura superati per entrambi i comparti.
Il 2018 dovrebbe chiudere, quindi, con performance positive per il macro comparto, con i mercati esteri più performanti rispetto al mercato nazionale; si prevede una crescita del fatturato pari al 9,4%, una crescita del mercato interno l’9,2% e del 9,8% per le esportazioni. Le previsioni sono ottimistiche per entrambi i comparti: +11,5% per il fluid power grazie alla crescita della produzione trainata dall’export. La crescita per il settore delle trasmissioni di potenza meccanica sarà leggermente più contenuta, intorno all’8%. Il macro comparto rappresentato dalle due associazioni dovrebbe sfiorare un valore complessivo di 12 miliardi di Euro con un saldo commerciale che sfiora i 10 punti percentuali di crescita. Segnali positivi anche in termini di importazioni. Focus sui mercati utilizzatori La presentazione dei dati di settore è stata seguita da un focus sui mercati utilizzatori. Stefania Pigozzi, Centro Studi Federmacchine, ha fornito gli ultimi dati relativi al 2018 e ha fatto il punto sul consuntivo 2017, decisamente positivo: +9,7%, con la crescita che riguarda sia il mercato interno, sia le esportazioni. “Il comparto di Federmacchine – ha affermato – ha un’alta vocazione all’export: le esportazioni sono cresciute del 7,6%. e anche le previsioni per il 2018 sono incoraggianti”. Per quanto riguarda le aree export, segnali positivi provengono da tutti i mercati, nord americano ed europeo in testa, con la sola eccezione del mercato orientale. Il principale mercato di sbocco per le aziende italiane resta la Germania. Stefania Pigozzi ha parlato, però, anche di un clima d’incertezza; già nel primo semestre 2018 si è avuto un calo degli ordini interni di macchine utensili (-14,4%). Le aziende stanno frenando gli investimenti in attesa di maggiore chiarezza in merito alla politica governativa. Anche Luca Nutarelli, segretario generale UNACEA, l’associazione italiana delle aziende di macchine e attrezzature per le costruzioni, che rappresenterà l’industria europea fino al 2020, si esprime usando termini come “cautela” e “attesa”. “Dal congresso CECE che si è tenuto in ottobre a Roma – ha affermato Nutarelli – sono emersi elementi positivi, tanto che le aziende si trovano in difficoltà a rispettare le consegne, dato il portafoglio ordini elevato. Purtroppo, però, vi sono anche aspetti negativi. Mi riferisco all’incertezza economica, ai possibili conflitti doganali, alle oscillazioni dei prezzi delle materie prime, all’instabilità politica della UE (Brexit, ma non solo) che non permette alle aziende di pianificare gli investimenti nel lungo termine”. Malgrado quanto sopra, i trend sono in crescita su tutti i mercati, con l’eccezione di quello cinese, che ha subito un vero crollo (molto dinamico, al contrario, il mercato indiano). “Il mercato europeo si sta riassestando – ha proseguito Nutarelli – trainato dall’Europa meridionale. Siamo passati dai “big five” (Italia, Francia, Regno Unito, Germania e Spagna) ai “big four” con la scomparsa di quest’ultima… “.
Secondo Nutarelli, In Italia la crescita sarebbe da attribuire al ricambio fisiologico delle macchine, non tanto a una ripresa dei lavori. Anche il noleggio ha inciso (+ 25%) sul fatturato dei primi 6 mesi 2018, ma è prevista una decelerazione per la seconda parte dell’anno. Nutarelli ha parlato anche di trend tecnologici: le macchine compatte, come miniescavatori, sollevatori telescopici, pale gommate e così via, sono oggetto di forte sviluppo, e rappresentano oggi un terzo del fatturato. Anche le macchine ibride (già una realtà in Giappone) potrebbero iniziare ad affacciarsi in Europa, mentre le macchine elettriche sono già utilizzate nelle miniere.
Ha chiuso questa sessione la presentazione di Paolo Galloso, Centro Studi ANIMA, la Federazione che raggruppa le imprese delle Meccanica Varia, una realtà molto composita che rappresenta settori molto disomogenei. Anche in questo caso i risultati dell’ultimo triennio sono molto positivi. Il 2018 dovrebbe confermare la crescita della produzione del settore (+2,7%) più contenuta rispetto al 2017 (+4,7%), trainata dalle macchine per la movimentazione e il sollevamento (+7,2%) e dagli impianti per l’industria (+7,0%). Gli investimenti del settore sono in crescita (+8,2%), anche se in lieve contrazione rispetto al 2017 (+10,8%). Più contenuta la crescita dell’export rispetto all’anno passato, per un totale di esportazioni di 27,9 mld di euro.

Progettare il valore per il cliente con la Simulation Driven Innovation®
Ai lavori della giornata è stata invitata anche un’azienda in prima linea in termini di innovazione tecnologica legata al manufatturiero. Con la Simulation-Driven Innovation™ Altair Engineering trasforma la progettazione e il decision making applicando tecnologie di simulazione, machine learning e ottimizzazione lungo l’intero ciclo del prodotto. In particolare, HyperWorks® è una piattaforma di simulazione aperta rivolto al mondo PLM che offre tecnologie per progettare, e ottimizzare prodotti innovativi, efficienti e dalle alte prestazioni. Fa parte di questa suite anche NanoFluidX® per la simulazione in campo della fluidodinamica. “La Simulation Driven Innovation – ha affermato Lucia Micol Chietera – trasforma la simulazione numerica in uno strumento di decision making: non solo verifica del progetto, in tutte le sue variabili, ma vera e propria guida al design del componente stesso. Oggi questo tipo di software, un tempo appannaggio dei guru dell’informatica, è alla portata di ogni progettista”.