TIER 5: Quali obblighi per i costruttori?

Lo Stage V (TIER 5), la normativa sulle emissioni delle macchine agricole e mobili non stradali (NRMM), è entrata in vigore il 1° gennaio. Per mantenere la conformità dei propri macchinari è necessario seguire le regole imposte dal Regolamento. Ecco alcuni chiarimenti utili per gli OEM.

di Alma Castiglioni

Il 1° gennaio 2019 è entrato in vigore lo Stage V (TIER 5), che mette in atto le imposizioni del Regolamento Europeo 2016/1628 (*). Questa normativa sulle emissioni diventa quindi un obbligo per i trattori e le macchine mobili non stradali (NRMM o Non-road Mobile Machinery) immesse sul mercato. Esiste ancora la possibilità di utilizzare il regime di transizione per l’immissione sul mercato di trattori e macchine mobili non stradali con motori di transizione, ma da quest’anno potranno essere prodotti solo i motori che rispettano il grado di emissioni previsto dallo Stage V. Facciamo il punto della situazione, prendendo in esame e cercando di chiarire alcune delle questioni che i costruttori si trovano ad affrontare.

Quale potenza di riferimento determina la categoria di emissioni di un motore?
La potenza di riferimento per i motori a velocità variabile è la potenza massima, definita come il valore più alto della potenza netta del motore sulla curva nominale di potenza a pieno carico per il tipo di motore, ossia la potenza massima secondo il regolamento ECE R120 che è equivalente a ISO 14396. Nel caso in cui vi sia più di una curva di potenza, deve essere utilizzata la curva più alta, indipendentemente dalla descrizione di potenza commerciale utilizzata dall’OEM. Per la maggior parte delle categorie dei motori a velocità costante, la potenza di riferimento è la potenza nominale dichiarata dal costruttore. In questo caso la potenza massima non può superare la potenza nominale per oltre il 12,5%.

Continuare a produrre motori antecedenti alla fase V è ancora possibile nella UE?
Un altro quesito che i costruttori si pongono riguarda la possibilità di continuare a produrre motori di stadi antecedenti alla fase V per il mercato dell’UE.
Ai fini della produzione di nuove macchine, ciò non è consentito. Vi è, tuttavia, uno schema di transizione per trattori e macchine mobili non stradali che montano motori di transizione.

Gli obblighi per i costruttori imposti dalla normativa
Diamo uno sguardo agli obblighi imposti ai costruttori di macchine. Innanzitutto gli OEM non possono immettere sul mercato macchine che non sono dotate di motori conformi ai requisiti Stage V, a meno che non facciano parte delle eccezioni consentite.
Inoltre sono tenuti a seguire tutte le istruzioni del produttore del motore per garantire che quello installato sia conforme a quello approvato per l’installazione nella macchina.
Devono poi valutare se il marchio a norma di legge del motore è visibile una volta installato sulla macchina e, nel caso in cui non lo sia, devono chiedere al produttore del motore la consegna della marcatura di legge supplementare e posizionarla sulla macchina o sul motore in una posizione chiaramente visibile.
Infine devono includere, nello stesso formato e nella stessa lingua del manuale operativo e di manutenzione, una serie di informazioni per l’utente finale, tra cui:
– qualsiasi restrizione o limitazione per l’uso del motore;
– i requisiti di manutenzione per mantenere il motore, inclusivo del sistema di post-trattamento, correttamente funzionante. Ad esempio, vanno segnalate le quantità di soluzione all’urea da utilizzare, gli interventi di pulizia da effettuare e le azioni necessarie a correggere malfunzionamenti derivati da questi fattori;
– informazioni sulla possibile perdita di funzionalità della macchina, nel caso in cui i malfunzionamenti di cui sopra non siano vengano corretti;
– informazioni su come la manomissione intenzionale del motore, del suo sistema di controllo e del suo sistema di post-trattamento dei gas di scarico rendono nulla l’omologazione del motore (e rendono responsabile l’utente finale delle eventuali mancanze);
– informazioni sul carburante corretto, approvato per il motore;
– informazioni sulla qualità dell’olio lubrificante e sugli intervalli di sostituzione;
– il livello di emissione di CO2, insieme alle informazioni sul ciclo di prova su cui è stata misurata questa emissione.