Mezzo secolo di sviluppo verso la Smart Factory

SEW-EURODRIVE ha festeggiato i 50 anni di presenza in Italia: mezzo secolo di innovazione e sviluppo tecnologico verso la Smart Factory. La sede rinnovata di Solaro riflette questo percorso: uno spazio fisico con nuove modalità di interazione e condivisione.

di Silvia Crespi

Lo scorso ottobre, alla presenza di Juergen Blicke, Presidente e Managing Partner della multinazionale tedesca SEW EURODRIVE, dei key client, della stampa di settore e delle associazioni territoriali, sono stati celebrati i 50 anni di SEW-EURODRIVE Italia presso la rinnovata sede di Solaro. Giorgio Ferrandino, General Manager della filiale italiana, ha dato il benvenuto e ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito in questo mezzo secolo al successo della società: “Più di un traguardo temporale – ha affermato – l’anniversario segna un nuovo approccio, necessario per precorrere il futuro e raggiungere le nuove e imprevedibili tappe che ci riserva”.
L’evento è stato il contesto ideale per presentare “Driving the world. Together”, un volume celebrativo che ripercorre la storia di questi primi cinquant’anni. A partire dagli anni Sessanta la filiale italiana non ha mai smesso di crescere: una crescita orientata verso l’innovazione tecnologica e la sostenibilità. Anche Juergen Blicke si è unito alle celebrazioni parlando di un percorso di “eccellenza” lungo il quale il gruppo multinazionale tedesco si è adattato alle esigenze e alle esperienze del mercato italiano, accompagnando così l’evoluzione industriale fra passato, presente e futuro. Il cambiamento è già percepibile nella rinnovata sede di Solaro che riflette il percorso verso la Smart Factory, ufficialmente inaugurata con un simbolico taglio del nastro a cura del Presidente Blickle. Per toccare con mano i risultati raggiunti, nel pomeriggio è stato organizzato, insieme alle persone dei reparti Operations e Solutions Engineering, un tour guidato delle varie postazioni “smart” della rinnovata officina di assemblaggio.

Il ruolo delle risorse umane al centro della tavola rotonda
Nel corso della mattinata si è svolta anche un’interessante tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Federico Visconti, Rettore LIUC Università Cattaneo e di Mirko Otranto, HR Manager. Moderato da Luca Orlando, Giornalista del Sole 24 Ore, il confronto ha messo in primo piano il ruolo delle risorse umane, un argomento di grande attualità in un momento storico così “intenso” per il mondo dell’industria nella nuova era digitale. E, per affrontare e superare le sfide del futuro, le persone sono fondamentali. “SEW-EURODRIVE Italia è un’azienda particolarmente “smart”, una delle più avanzate nel panorama italiano in termini di Lean Production e Smart Manufacturing – ha esordito Mirko Otranto. La Fabbrica 4.0 richiede, però, competenze di cui in Italia si avverte la mancanza o l’insufficienza; gli esperti di meccatronica sono solo un esempio… È altrettanto importante che le nuove figure professionali siano in grado di lavorare in team. Non servono “alti profili” incapaci di integrarsi nel contesto produttivo o gli uni con gli altri. Tuttavia le giovani risorse devono essere invogliate; a tal riguardo, oltre a proporre una retribuzione economica adeguata, è fondamentale creare uno “scenario attrattivo”. Bisogna che i ragazzi conoscano la nuova realtà di officina e l’evoluzione del lavoro in fabbrica con l’avvento delle nuove tecnologie. La robotica collaborativa, per esempio, è utilizzata con sempre maggior frequenza nell’industria, e lo stesso vale per i tablet…”. Occorre quindi formare sui nuovi strumenti presenti in officina, strumenti che stanno portando a una nuova autonomia degli operatori, e quindi anche al mutamento delle gerarchie all’interno della fabbrica. In altre parole, gli operai si stanno trasformando da “controllati” a controllori. “In questo scenario – conclude Otranto – anche le scuole devono fare la propria parte. Lavorare sull’orientamento a livello scolastico è importante. Al termine della scuola secondaria, spesso gli studenti si trovano impreparati a prendere decisioni fondamentali per il loro futuro”. Federico Visconti ha delineato il panorama del comparto manifatturiero italiano, composto per una percentuale del 20÷25% da eccellenze, a fronte di un 50% di aziende medie. “Serve un’evoluzione della mentalità da parte del management delle aziende italiane – ha affermato. Per essere competitivi, occorre condividere competenze e tecnologie. Quindi il networking tra le aziende e il lavoro in un’ottica di filiera sarà fondamentale”. Visconti ha auspicato una università “a due vie”: competenza accademica e formazione tecnico-pratica presso le aziende, sulla scia del modello di business school.