L’industria italiana della lavorazione di gomma e plastica non corre più

Dopo anni brillanti anche l’industria italiana delle macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma segna il passo. Per il 2019 si prospetta un’inversione di tendenza, con un decremento sia del mercato interno, sia delle esportazioni. Un rallentamento in linea con quello della manifattura mondiale.

a cura della redazione (fonte Amaplast)

Il 2018 ha verosimilmente chiuso un ciclo di crescita per il settore delle macchine e attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma.
È quanto emerso dall’Assemblea di Amaplast, l’associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che rappresenta il settore.
In base alle elaborazioni del Centro Studi dell’associazione, lo scorso anno la produzione è risultata in ulteriore, seppur modesta, progressione, mentre l’export ha mostrato solo una leggera contrazione. Bene importazioni e mercato interno, quest’ultimo beneficiando delle misure di sostegno agli investimenti messe in campo nell’ambito della precedente legge di stabilità.

Chiusura dell’anno in corso con un’inversione di tendenza
Purtroppo, per l’anno in corso è attesa un’inversione di tendenza, con un decremento sia del mercato interno sia delle esportazioni.
Già nel corso dei primi mesi del 2019 si è manifestato un indebolimento degli scambi a livello globale, esito anche delle politiche protezionistiche messe in campo dai principali attori.
L’industria manifatturiera mondiale pare avviarsi verso una fase di rallentamento e quella italiana non fa eccezione; l’indice della produzione industriale è arretrato più volte in territorio negativo e preoccupa il ribasso degli ordinativi. La fiducia degli imprenditori mostra segnali intermittenti e il quadro si presenta debole e con prospettive poco favorevoli.
Il quadro macroeconomico a livello globale ha sicuramente un impatto sull’andamento del mercato italiano; parliamo delle tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina, di quelle politiche con Iran e Russia, del rallentamento dell’economia cinese e di altre dinamiche che coinvolgono importanti player mondiali.
Poco rassicuranti sono anche le informazioni che arrivano dalla Germania: nei primi mesi del 2019 gli ordinativi di macchine a iniezione sono crollati (secondo una stima del tutto ufficiosa, del 30%), trascinati al ribasso dalla crisi del settore automotive.
Anche altri mercati applicativi in Germania sembrano attraversare un momento di difficoltà.
In un recente comunicato stampa dell’associazione di categoria VDMA (Mechanical Engineering Industry Association) è stato stimato un calo degli ordini del 10% nel primo trimestre e, per fine anno, è stata ipotizzata una contrazione del fatturato complessivo di circa dieci punti percentuali, rispetto al 2018.
L’ultima indagine congiunturale svolta da Amaplast tra i propri associati a fine maggio evidenzia un minore ottimismo soprattutto per quanto riguarda la raccolta ordini, ritenuta mediamente in calo rispetto alla rilevazione di due mesi prima; anche le attese a consuntivo del primo semestre 2019 sono piuttosto prudenti. Meno negativa invece la percezione rispetto al fatturato che si ipotizza di raggiungere nel gennaio-giugno.
Riciclo e sostenibilità degli imballaggi
Tra i temi che interessano il comparto, in primo piano vi sono sicuramente quelli del riciclo delle materie plastiche e della sostenibilità degli imballaggi.
Secondo i dati forniti dal Consorzio Nazionale per la Raccolta, il riciclo e il Recupero degli imballaggi in plastica, i dati 2018 relativi al riciclo di materie plastiche post-consumo hanno evidenziato un +9,7% sul 2017, superando un volume di 643.000 tonnellate.
Inoltre, sempre lo scorso anno, il Consorzio ha avviato al recupero energetico oltre 383.000 tonnellate di plastiche di scarto. È questa una importante via alternativa (pur non disponendo attualmente di sufficiente capacità dei relativi impianti) per l’impiego dei materiali polimerici recuperati, che non possono essere utilizzati nella loro totalità per la produzione di nuovi manufatti, sia per i notevoli quantitativi coinvolti sia per la loro composizione eterogenea.