Sostenibilità ed economia circolare

La plastica e l’economia circolare

Per l’industria italiana delle macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma, grazie al corretto impiego dei fondi europei stanziati per sostenere la ripresa delle economie, potrebbero crearsi nuove opportunità. Tra i giovani, ma non solo, è fondamentale diffondere una corretta e capillare informazione sulle potenzialità di impiego e, soprattutto, di riciclo di questo materiale, in chiave di sostenibilità ed economia circolare.

Amaplast – l’associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa oltre 160 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma – quest’anno ha compiuto il suo sessantesimo anniversario. Nell’Assemblea di quest’autunno Dario Previero, Presidente dell’Associazione, ha fatto il punto sull’andamento del comparto osservando come, dopo otto anni, la progressione dell’industria italiana delle macchine per plastica e gomma si sia fermata e il 2019 abbia chiuso in negativo. Ma era scontato, probabilmente, e non è il caso di soffermarci sulle note negative, ma su altro. Per esempio sulla relazione dal titolo “Millennials: generazione senza futuro… e senza plastica?” presentata al termine dell’assemblea e focalizzata sulle nuove generazioni, e sull’interessante tavola rotonda che ha concluso la giornata di lavori, dal titolo: “Plastica: quale futuro in un mondo circolare”.

Il Presidente di Amaplast, Dario Previero.
Il Presidente di Amaplast, Dario Previero.

Quale opinione hanno i giovani della plastica?

Dall’analisi svolta da MECS (il centro studi di Acimac e Ucima, le due associazioni con cui Amaplast ha recentemente avviato una stretta collaborazione) emerge che la fascia più giovane della popolazione, che naturalmente tende sempre più a informarsi attraverso i canali virtuali, desidera essere maggiormente consapevole riguardo la sostenibilità dei propri consumi. Per quanto riguarda la plastica, in particolare gli imballaggi, la percezione non è ancora “matura” e risulta quindi indispensabile insistere sulla corretta e capillare informazione per far meglio comprendere le potenzialità di impiego e, soprattutto, di riciclo del materiale, in chiave di economia circolare.

L’imballaggio in plastica è da un lato di un veicolo formidabile per valorizzare i brand e dall’altro un prodotto che garantisce facilità d’uso e comodità, ma le soluzioni devono essere sostenibili a 360 gradi.
L’imballaggio in plastica è da un lato di un veicolo formidabile per valorizzare i brand e dall’altro un prodotto che garantisce facilità d’uso e comodità, ma le soluzioni devono essere sostenibili a 360 gradi.

Nuove opportunità per l’industria italiana?

Grazie al corretto impiego dei fondi europei stanziati per sostenere la ripresa delle economie, dopo l’impatto della crisi causata dalla pandemia, per l’Italia potrebbero crearsi nuove opportunità. Nel corso della tavola rotonda è stata sottolineata la forza dell’Italia quale Paese manifatturiero e, soprattutto, sempre più “meccanico”, con una forte spinta innovativa e competitiva sui mercati internazionali. La plastica è un materiale indispensabile nella nostra quotidianità, ma è imprescindibile responsabilizzare e rendere consapevole il consumatore che l’abbandono della plastica è un problema ambientale ma anche socio- economico. In sintesi, l’educazione, non la tassazione, è la chiave di volta. Anche l’imballaggio in plastica è da un lato un veicolo formidabile per valorizzare i brand e comunicare messaggi, dall’altro un prodotto che garantisce facilità d’uso e comodità: attraverso l’innovazione, si passa quindi da un concetto di semplice manufatto a un concetto di servizio, con soluzioni che devono essere sostenibili a 360 gradi.