Crescita a doppia cifra per l’automazione in Italia

Il comparto dell’automazione in Italia ha fatto registrare una crescita del 13,5%, mentre i ricavi sono in aumento dell’11,6%, arrivando a lambire i 5 miliardi di euro in valore assoluto. L’Osservatorio dell’Industria italiana dell’automazione, curato da ANIE Automazione e presentato a SPS Italia IPC Drives, evidenzia però anche la necessità di investire in formazione e aggiornamento professionale.

di Giorgia Stella

Che il settore dell’automazione di fabbrica, di processo e delle reti fosse particolarmente in salute non è certo una sorpresa.
Le cifre presentate in occasione di SPS Italia, però, certificano una crescita importante del comparto e si spiegano soltanto in parte con gli effetti del Piano Nazionale Industria 4.0, al suo secondo anno di applicazione. Ma quali sono queste cifre? Sostanzialmente due, ma bastano a fornire un quadro abbastanza esaustivo. Considerando le tecnologie e applicazioni rappresentate da ANIE Automazione – una delle 14 associazioni aderenti ad ANIE Confindustria che riunisce oggi 100 aziende associate – il settore ha fatto registrare una crescita del 13,5%, mentre i ricavi sono in aumento dell’11,6%, arrivando a lambire i 5 miliardi di euro in valore assoluto (nuovo massimo storico). La dimostrazione pratica di un comparto vitale e dinamico.

Massimizzare le nuove opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale
“Oggi la domanda di lavoro si sta trasformando a grande velocità e le abilità richieste sono sempre più articolate e complesse – ha detto il presidente di ANIE Automazione, Fabrizio Scovenna, presentando l’Osservatorio dell’Industria italiana dell’automazione -. Da qui la necessità di diffondere a tutti i livelli una cultura più aperta e competente nel digitale e nel sapere scientifico, di potenziare la formazione specialistica e tecnica, e di rafforzare le soft skill. L’obiettivo che ci si pone, anche con gli strumenti messi a disposizione dal Piano Impresa 4.0 è di massimizzare le nuove opportunità lavorative legate alla quarta rivoluzione industriale, sviluppando nuove competenze digitali”.
Secondo l’Osservatorio di ANIE Automazione, crescono quasi del 29,5% le soluzioni wireless factory, seguite da quelle legate al networking industriale con una crescita di circa il 26% e dai sistemi di Rfid per la tracciabilità dei dati con il +25%.
Rispetto al mercato estero, le tecnologie per l’automazione industriale hanno registrato un incremento annuale pari al 6,8% e, a livello europeo, i primi mercati di destinazione (Germania, Francia e Spagna) rappresentano il 30% del totale esportato. Considerando i Paesi extra europei, infine, il continente asiatico rappresenta il 20% sul totale export (12% Asia orientale, 6% Medio Oriente e 2% Asia Centrale).

Focus sulla Formazione 4.0
Il focus dell’Osservatorio di ANIE Automazione di quest’anno è dedicato alla Formazione 4.0. La quarta rivoluzione digitale sta introducendo trasformazioni radicali, anche culturali, nel mercato del lavoro e necessita di percorsi formativi virtuosi capaci di dar vita ad adeguate competenze per evitare che si creino dei freni ad attuarle, soprattutto per le PMI.
Nella grande riallocazione internazionale del lavoro – si legge nell’Osservatorio – l’occupazione crescerà nel paesi che hanno investito in competenze digitali e si ridurrà in quelli che non le hanno acquisite in maniera adeguata ad affrontare la trasformazione del tessuto produttivo.
In Italia ci sono profondi gap da colmare: solo il 29% della forza lavoro possiede elevate competenze digitali, contro una media UE del 37%.
Un divario che rischia di aumentare ulteriormente considerando la bassa partecipazione di lavoratori a corsi di formazione (8,3%) rispetto alla media UE di 10,8%. Un’altra criticità – emersa dall’ultimo Rapporto diagnostico OCSE per una “Skills Strategy” italiana – è quella che riguarda l’allocazione non ottimale delle competenze: l’Italia è il paese del G7 con il più elevato utilizzo di persone altamente qualificate in attività di routine. Ciò vuol dire che, anche laddove le competenze ci sono, non sono utilizzate in maniera ottimale.