Certificare la qualità degli ingranaggi oggi è un must

Con l’acquisto di un secondo evolventimetro, Microingranaggi raddoppia la capacità di controllo sugli ingranaggi, andando incontro alle richieste, sempre più frequenti, di qualità “certificata”. Ma gli investimenti non hanno riguardato solo il parco macchine. La società sta portando avanti, infatti, un programma di ammodernamento a 360 gradi.

di Silvia Crespi

Microingranaggi sta compiendo importanti passi in avanti verso la trasformazione in azienda sempre più moderna e smart. Per raggiungere questo obiettivo è stato attuato un programma di investimenti a 360°: un secondo evolventimetro, una nuova dentatrice, un tornio, un nuovo sistema gestionale, due magazzini automatici e altro ancora, spinta da una grande volontà di cambiamento e aggiornamento. Ne abbiamo parlato con Stefano Garavaglia, direttore generale e titolare della società.

Nella lavorazione degli ingranaggi, il controllo qualità sta assumendo un ruolo sempre più importante. Questo vale, oggi, anche per i micro ingranaggi. Ce ne può spiegare le ragioni?
Il controllo qualità può essere visto da due punti di vista diversi, ma ugualmente importanti: quello del fornitore e quello del cliente. Effettuare il controllo dove il pezzo viene effettivamente prodotto, permette di verificarne la correttezza e di agire tempestivamente in caso di problemi.
Il controllo delle dentature è molto specifico e dev’essere eseguito da personale in possesso di competenze adeguate sia sulla macchina di misura, l’evolventimetro, sia sulla macchina di produzione: le due tecnologie devono necessariamente dialogare l’una con l’altra. Non sono molte le aziende in grado di eseguire controlli fini sugli ingranaggi. Il controllo eseguito dal fornitore è l’unica garanzia che il cliente ha sulla conformità dell’ingranaggio al disegno, o alle specifiche tecniche fornite, e sulla ripetibilità del livello qualitativo nel tempo (quindi costanza nella fornitura). L’affidabilità del fornitore è pertanto un valore imprescindibile, ed è fondamentale che questo sia attrezzato adeguatamente non solo per verificare la qualità, ma anche per certificarla, fornendo la relativa documentazione. Inoltre il controllo qualità può rappresentare, per il fornitore, un “sistema di sicurezza” in caso di contestazioni.
Da parte sua il cliente monta gli ingranaggi ed esegue il collaudo della trasmissione finita. In uno scenario che vede le aziende del nostro settore sempre più orientate all’export, l’esigenza di avere una qualità certificata anche sui singoli componenti è sempre più sentita. Oggi i nostri clienti esportano in tutto il mondo, anche in volumi molto alti. Ecco perché una eventuale anomalia su un ingranaggio può diventare un problema molto serio. Se i produttori di ingranaggi tradizionali sono da tempo in possesso di attrezzature quali l’evolventimetro, nel campo dei micro ingranaggi, questo strumento non era così diffuso, in primo luogo perché difficilmente un micro ingranaggio viene montato in un grande macchinario ed è funzionale alla sua operatività, in secondo luogo per le difficoltà intrinseche legate al controllo sui micro componenti.

Recentemente Microingranaggi ha acquistato un nuovo evolventimetro, da affiancare a quello acquistato nel 2009. Quali sono le ragioni che hanno portato al nuovo investimento?
L’acquisto di un evolventimetro cambia le prospettive della produzione. Si potrebbe quasi definire una ‘cartina tornasole’ o uno strumento di condition monitoring della macchina di produzione, in quanto ne porta alla luce tutti i segreti, per esempio le ragioni della differenza, in termini di precisione, tra due macchine apparentemente uguali o i motivi per cui vengono raggiunti, in alcune lavorazioni, diversi livelli di precisione passando da una macchina all’altra… Inoltre permette di ottenere delle statistiche sulla produzione, sullo stato di usura delle macchine, sui livelli di produttività, sulla necessità di manutenzione straordinaria e così via.
L’ingresso del primo evolventimetro Klingelnberg P26, ancora perfettamente in funzione, ci aveva già “aperto gli occhi”. Abbiamo deciso di acquistare una seconda macchina proprio per il ruolo sempre più importante che questo tipo di apparecchiatura ha assunto nel ciclo produttivo della nostra azienda, tanto da far nascere l’esigenza di prevedere una “ridondanza”. Questo anche a seguito di un breve fermo macchina dell’evolventimetro, che si è verificato l’anno scorso, ma è risuonato come un vero campanello di allarme!
Inoltre, con le richieste di certificazione sempre in aumento, la macchina aveva un carico di lavoro ormai difficilmente gestibile e stava diventando il collo di bottiglia nel nostro processo produttivo. Bisogna considerare che abbiamo ben 12 dentatrici CN in funzione e che, in alcuni casi, ci viene richiesta la certificazione di ogni singolo pezzo, con l’emissione di un proprio report. Anche per la nuova apparecchiatura, Microingranaggi si è affidata a Klingelnberg: una partnership che va consolidandosi nel tempo…
È così: abbiamo acquistato nuovamente un evolventimetro Klingelnberg P26. Riteniamo sia un’ottima macchina, tra le migliori sul mercato. Sostanzialmente non presenta grosse differenze rispetto a quella acquistata nel 2009. Il software è stato migliorato e reso ancor più user-friendly e flessibile; inoltre la macchina è dotata di un cambia tastatore automatico, utile nel caso in cui siano richiesti più controlli sullo stesso pezzo, e un nuovo pacchetto per il controllo della rugosità sul fianco del dente.
Acquistare lo stesso modello di macchina presenta altri vantaggi, tra cui l’intercambiabilità degli equipaggiamenti, per esempio i tastatori, la riduzione dei tempi di apprendimento per gli operatori e così via… Siamo molto soddisfatti della partnership con Klingelnberg anche dal punto di vista dell’assistenza tecnica.

Come sta cambiando la lavorazione degli ingranaggi?
Una evoluzione c’è sicuramente, anche se non esasperata come in altri settori e difficilmente percepibile nel breve periodo. È determinata dalla necessità di seguire l’evoluzione delle singole tecnologie (macchina, utensile e sistema operativo) che non sempre “corrono” alla stessa velocità. L’evoluzione delle performance della macchina (in termini di velocità per esempio) dev’essere accompagnata dal miglioramento delle prestazioni dell’utensile e del sistema di controllo.
In linea generale, le macchine sono sempre più veloci, flessibili, multitasking, automatizzate, precise. Le richieste del mercato non sono cambiate: aumento della capacità produttiva e della precisione e, nello stesso tempo, riduzione dei costi.

Microingranaggi non ha investito solamente nel parco macchine, ma sta portando avanti un programma di investimenti a 360 gradi. Ce ne può parlare?
Avevamo già un programma di sviluppo che comprendeva la macchina di misura. Grazie agli incentivi offerti alle imprese, lo abbiamo decisamente ampliato: una nuova dentatrice, un tornio, due magazzini automatici Modula.
Abbiamo sfruttato appieno le agevolazioni previste dal piano nazionale 4.0, ma soprattutto è il Bando AL VIA della Regione Lombardia che ci ha permesso un aggiornamento ad ampio respiro, comprensivo di un nuovo sistema gestionale, che stiamo implementando proprio in questo periodo, in affiancamento al vecchio. Si è resa quindi necessaria anche l’interconnessione tra il sistema gestionale e il software dei nuovi magazzini: un lavoro oneroso soprattutto per la formazione dei nostri addetti che hanno dovuto modificare completamente il loro modo di operare. Anche l’interconnessione delle macchine fa parte del progetto di ammodernamento della fabbrica, un altro passo che richiede ingenti risorse nella formazione del personale; anche in questo caso il supporto della regione Lombardia è stato fondamentale.
In conclusione, posso dire che la Microingranaggi ha davvero subito una piccola rivoluzione: un programma di investimenti impegnativo da gestire (e che stiamo portando avanti senza perdere produttività, senza un giorno di ritardo nelle consegne e quindi senza impattare sul fatturato!) di cui mi sento molto orgoglioso.

Vi sono nuovi, stimolanti progetti e applicazioni per i micro ingranaggi?
I nuovi progetti che continuamente ci vengono proposti è un altro fattore stimolante. Riceviamo richieste sempre diverse e molto diversificate dai clienti: dalla e-bike, ai progetti nel campo della strumentazione ottica, all’elettromedicale e nuovi interessanti progetti nel settore avionico. Nuovi progetti che stanno generando un altro cambiamento: se finora abbiamo fornito componenti, oggi forniamo sempre più gruppi assemblati e sottoassiemi testati e collaudati.
Ciò richiede un cambiamento del nostro modo di operare e risorse umane con competenze adeguate, anche a livello di ufficio tecnico, nuove assunzioni quindi… Come non essere soddisfatti?