Anche la rappresentanza invecchia… se non cambia!

a cura di Fabrizio Cattaneo e Marco Ferrara, co-direttori FEDERTEC

A chi non è capitato in questo periodo di imbattersi in una foto elaborata con FaceApp?
Grazie alla nuova mania social, infatti, circolano in rete migliaia di immagini virtuali di utenti che scelgono di viaggiare nel tempo alterando la propria fisionomia e così, con una sorta di miracolo virtuale, i volti si riempiono di rughe, i capelli incanutiscono o cadono, fino a comporre un’immagine verosimile di come saremo nel futuro…
Qualcosa di simile è stato fatto anche in ASSIOT e ASSOFLUID quando i rispettivi Consigli Direttivi si sono interrogati sul futuro della rappresentanza del settore.


Facendo questo esercizio, è risultato presto evidente che, proiettando nel futuro le attuali sembianze delle associazioni che da cinquant’anni rappresentano l’industria italiana della Trasmissione di Potenza e del Fluid Power, l’immagine che ne veniva restituita non fosse più attraente di quelle elaborate dalla già citata applicazione del momento.
Per capire se e come fosse possibile porre rimedio a una situazione che, era chiaro, non poteva essere lasciata andare, ci si è interrogati sulle ragioni e si è giunti alla conclusione che, innanzitutto, è mutato il contesto in cui operano le associazioni: oggi le aziende dispongono di un eccesso di informazioni a scapito della affidabilità/qualità delle stesse, dunque, le associazioni hanno la necessità di proporsi come interlocutore autorevole e la loro capacità di “farsi sentire” è diventata ancora più rilevante.
In secondo luogo, è emerso che, anche se nel settore abbondano le proposte associative, nessuna di queste è una vera e propria rappresentanza: c’è un numero eccessivo di “micro-associazioni” che rappresentano ciascuna una piccola parte di un’eccellenza italiana che vale più di 40 miliardi di euro. In questo contesto, ogni associazione articola la propria proposta nei limiti delle (eccessivamente) ridotte risorse di cui dispone così che nessuna è in grado di proporsi come interlocutore autorevole. Il risultato netto di tale situazione relega le aziende del settore a un sostanziale “vuoto di rappresentanza”.

Cosa fare dunque per non subire passivamente gli effetti delle innegabili e inevitabili tendenze in atto?
Dopo un lungo dibattito e numerosi momenti di confronto, si è giunti alla conclusione che sarebbe stato necessario allargare il perimetro della rappresentanza, e che, prendendo spunto da quanto già avvenuto nei prodotti del settore, il nuovo focus avrebbe dovuto essere centrato sulla convergenza e fusione delle diverse tecnologie utilizzate per la Trasmissione e il Controllo del Movimento e della Potenza dando piena rappresentanza, in tale contesto, all’intera filiera delle tecnologie e delle competenze che animano il settore.
Da qui l’idea di fondere ASSIOT e ASSOFLUID in FEDERTEC, un nuovo soggetto, capace di offrire alle aziende una rappresentanza “in linea” con l’evoluzione del settore, di dare una “voce unica” a un comparto da oltre 40 Mld €, e un contesto operativo in cui concentrare le risorse per proporre progetti più interessanti, con lo “standing giusto” per attrarre nuovi associati e fidelizzare quelli attuali.
Il prossimo 12 settembre gli associati FEDERETC saranno chiamati a eleggere la squadra che li guiderà nei prossimi anni con la speranza di aver prodotto – grazie a questo cambiamento epocale – effetti molto diversi da quelli previsti e, magari, molto più simili a quelli descritti dallo spot realizzato per promuovere (e far digerire ai milanesi) i lavori di rinnovamento dell’aeroporto di Linate.