Ad Hannover, spinti dalla fiducia

Scenari tecnologici, prospettive e analisi di mercato, nuovi prodotti e aspettative in vista di un appuntamento fondamentale come la Hannover Messe. In previsione della rassegna tedesca di inizio aprile, abbiamo messo a confronto alcune delle aziende che partecipano alla collettiva organizzata da ASSOFLUID e ASSIOT. Per capire quali sono i loro obiettivi e sondare lo stato di salute del made in Italy nell’oleodinamica.

di Fabrizio Dalle Nogare

Sarà la Svezia, come già ampiamente anticipato, il paese partner dell’edizione 2019 di Hannover Messe. Sarà, però, ancora una volta l’Italia la nazione che, Germania a parte, radunerà il maggior numero di aziende espositrici, circa 450 su un totale di 6.500. Focalizzando l’obiettivo sul salone IAMD (Integrated Automation, Motion & Drives), è attesa la presenza di oltre 1.000 espositori, rappresentanti dell’eccellenza nella produzione di quei componenti e quelle tecnologie spesso definiti “abilitanti” per sistemi, impianti e macchine di produzione “4.0”.
All’interno dello spazio dedicato al salone IAMD, ASSOFLUID e ASSIOT organizzano un’area collettiva (padiglione 21, stand J15) che riunisce una quindicina di imprese associate e rappresenta un importante avamposto di visibilità per il made in Italy di successo. In previsione della loro partecipazione alla collettiva, abbiamo coinvolto alcune di queste aziende per una riflessione su tecnologia, mercato, aspettative e scenari futuri. Partendo proprio dai cambiamenti tecnologici (in termini di materiali, sensorizzazione, efficienza energetica…) che hanno interessato la loro attività quotidiana e i loro sforzi progettuali rispetto alla scorsa edizione del salone IAMD.
Sensorizzazione e controlli
“L’applicazione di sensori per il controllo fine del moto e delle forze è uno dei temi che il mercato ci chiede di affrontare con crescente frequenza”, dice Matteo Conforti, Operation Manager di Conforti Oleodinamica. “In questo campo, continuiamo a studiare insieme ai nostri fornitori gli approcci più efficaci per soddisfare al meglio le richieste dei nostri clienti in termini di gamma prodotti, servizi di supporto tecnico adeguati, prontezza di risposta e tempi di consegna ridotti”.
Daniele Giacomello, Amministratore della F.lli Giacomello, ritiene che il focus dell’azienda debba rimanere su quello che considera il pilastro fondamentale e indispensabile per crescere sul mercato italiano ed estero: la qualità.
“Abbiamo aumentato la forza lavoro che si occupa dei controlli in ingresso e uscita e dei controlli che vengono eseguiti sul 100% dei prodotti finiti, fiore all’occhiello della nostra produzione. Poniamo un’attenzione particolare sull’aggiornamento degli strumenti che utilizziamo per le lavorazioni e gli assemblaggi, specialmente di quelli che facciamo realizzare su nostre specifiche richieste ed esigenze”.

Fiducia nella ricerca & sviluppo
“Per quanto riguarda la sensoristica – afferma Manlio Colombo, CEO di Oleodinamica Geco – già alla precedente edizione di Hannover Messe presentavamo le versioni dei nostri motori provviste di sensori per il controllo di velocità e senso di rotazione, precorrendo un po’ i tempi e, pertanto, ora gli stessi sistemi sono soltanto stati affinati nelle risoluzioni di lettura. La nostra azienda ha sempre creduto molto nella R&D e costantemente ricerca e sperimenta nuovi materiali o trattamenti superficiali che conferiscono al prodotto maggiori prestazioni o maggior affidabilità e durata nel tempo, o quasi sempre una miscela ben dosata di questi elementi”.
Un interessante spaccato tecnologico lo offre Mauro Cesana, Amministratore di Grices Hydraulic Cylinders. “Sicuramente una direzione di sviluppo da considerare è la maggiore interconnessione tra i cilindri e le macchine, dal punto di vista funzionale, energetico e diagnostico. L’impiego crescente di sensoristica installata direttamente a bordo dei cilindri fa sì che siano integrabili nelle macchine in ottica smart, con conseguente risparmio energetico sulle applicazioni del cliente, dove i cilindri Grices vengono utilizzati. Un altro aspetto è l’utilizzo di materiali e costruzioni sempre più performanti per permettere di fornire la stessa forza con componenti sempre più piccoli grazie all’aumento della pressione di utilizzo. Questo permette di ridurre le portate in gioco, generando un risparmio energetico significativo dell’intero sistema”.

Nuovi prodotti in mostra
Altre aziende sono più concentrate sull’ampliamento della gamma e lo sviluppo dei prodotti. A cominciare da Tor-Mec. “Rispetto alle passate edizioni di Hannover Messe a cui abbiamo partecipato – spiega Riccardo Padoan – ci proponiamo alla clientela con la nuova gamma di pompe oleodinamiche a ingranaggi, interamente progettate e realizzate in Italia. In questo modo l’azienda vuole coprire le sempre più variegate esigenze del mercato dell’oleodinamica applicata anche con la realizzazione di pompe che richiedano misure di accoppiamento su specifiche richieste della clientela”. La partecipazione a una fiera di riferimento come quella tedesca corrisponde, naturalmente, al lancio di nuovi prodotti sul mercato, come conferma Giulio Corrada, Sales Manager di Elettrotec. “Come ogni edizione, Elettrotec si propone di esporre qualche novità: anche quest’anno porteremo alla luce un pressostato di nuova concezione, per ora unico sul mercato, che può lavorare con vapore a 150°C in continuo e che sopporta picchi di alte temperature fino a 200°C senza variare l’accuratezza del segnale”. “Il mercato richiede costantemente prodotti sempre più performanti – conferma Paolo Clerici, Sales Manager di Smart Protections -, soprattutto con caratteristiche di autoestinguenza. In questa edizione di Hannover Messe presentiamo, ad esempio, una versione della nostra classica guaina tessile di protezione conforme alla normativa EN 45545 per applicazioni nell’industria ferroviaria”.

Un mercato non semplice da decifrare
Lo sviluppo di nuovi prodotti e la ricerca di soluzioni tecnologiche all’avanguardia vanno poi, naturalmente, testati sul mercato. Un mercato che, nell’ultimo periodo, ha dato segnali ambivalenti: se, infatti, da un lato gli ultimi dati diffusi da ASSOFLUID e ASSIOT sembrano indicare una fase di crescita sostenuta, la situazione macroeconomica (non solo italiana) e i dati sulla produzione industriale generano quantomeno qualche preoccupazione. In un quadro del genere, le aziende guardano soprattutto all’export oppure puntano sul mercato italiano?
“Negli ultimi due anni abbiamo finalmente ritrovato buone soddisfazioni dal mercato nazionale per effetto di una crescita dei consumi dei nostri clienti abituali e per aver conquistato nuove quote di mercato, senza però mai perdere di vista l’obiettivo principale dell’espansione sul mercato estero dove siamo per nostra fortuna posizionati da circa 30 anni, con quote che crescono di anno in anno”, dice Manlio Colombo (Oleodinamica Geco), che ritiene incentivanti e credibili i dati diffusi da ASSOFLUID, ancorché dicotomici con l’attuale periodo di recessione.
“La nostra azienda è storicamente rivolta all’esportazione”, racconta Paolo Clerici (Smart Protections). “Il 60% del fatturato riguarda vendite sia in Europa che negli altri continenti, e in particolare in paesi in cui è più attiva l’industria mineraria o dove si producono macchinari per questo settore. È tuttavia sempre più difficile essere competitivi su questi mercati a causa della concorrenza proveniente dai paesi asiatici. Sulle vendite, premettendo che i primi due mesi dell’anno sono sempre per noi i meno impegnativi, le nostre risultano regolari, malgrado le notizie di recessione che circolano in questi giorni”.
Guarda decisamente all’estero anche Tor-Mec, dove, come conferma il signor Padoan, “i quantitativi dei particolari a catalogo richiesti sono nettamente superiori rispetto a quelli del mercato interno”. D’altro canto, i segnali d’incertezza non si possono negare. “Attualmente, sebbene le giornate di lavoro siano parecchio intense, indice di un mercato in crescita, con un’analisi della situazione produttiva richiesta sia ai clienti che ai fornitori, prevale un forte senso di incertezza che tende a bloccare, o quanto meno a rinviare, anche i nostri investimenti nel breve termine”.

Capacità e velocità di adattamento
“Il mercato domestico, negli ultimi anni, ha sicuramente visto tassi di crescita interessanti”, spiega Matteo Conforti (Conforti Oleodinamica). “Il nostro approccio resta comunque molto attento a cogliere le opportunità sui mercati esteri, sia europei che extra-europei, che da lungo tempo costituiscono una fetta rilevante delle nostre vendite. Sia sul fronte della domanda che su quello tecnologico, le prospettive mutano con grande rapidità. Capacità e velocità di adattamento saranno, come sempre, fattori determinanti per il successo”. Asia e Middle East, senza però tralasciare mercati importanti come l’area UE o il Nord America, sono destinazioni primarie dei prodotti Elettrotec, come afferma Giulio Corrada, che predica un “cauto ottimismo nella consapevolezza che la situazione macroeconomica non è direttamente da noi influenzabile, anzi. Come da tradizione, Elettrotec punta a essere un partner il più trasversale possibile proprio perché in situazioni economiche come queste sono le più piccole nicchie di mercato a dare le soddisfazioni maggiori”. “Il mercato italiano è sempre stato importante per la F.lli Giacomello – racconta Daniele Giacomello – ma negli ultimi anni la nostra qualità ed elasticità ci ha portato al fianco di grosse realtà estere e mondiali. Sempre più spesso i grandi gruppi che operano nell’ambiente oleodinamico, navale, petrolchimico, ecc. si interfacciano con noi perché ritengono che i nostri prodotti siano all’altezza delle loro aspettative. Questo ci ha portato a un innalzamento considerevole del fatturato estero”.
Ancora più preciso è Mauro Cesana (Grices). “I nostri dati ricalcano la struttura industriale nazionale e mondiale. Lo conferma l’andamento positivo dell’azienda che, nel 2018, si è posizionata nella fascia più alta di crescita del mercato registrando un +22%. Per quanto riguarda l’export, il 70% della produzione si riconferma destinata all’Italia, il 30% viene invece direttamente esportato all’estero, in oltre 30 paesi. La situazione del settore è buona, come confermano anche i dati registrati dalla nostra azienda. Per contro, quella macroeconomica è preoccupante e questo “è sicuramente dovuto anche alle incertezze in materia di politica-industriale intraprese dal governo. Lo scenario italiano e europeo rispecchia un forte pessimismo che porterà facilmente a una totale mancanza di fiducia e instabilità”, aggiunge Cesana.

Aspettative elevate
Chiudiamo con le aspettative che hanno le aziende nell’approcciarsi ad Hannover Messe 2019, a partire da Giulio Corrada (Elettrotec), convinto che “Hannover Messe sia la principale vetrina sul mondo, organizzata presso il principale mercato europeo, punto di riferimento per tutti i costruttori europei”. “Dato che nelle passate edizioni sono stati trovati nuovi clienti in paesi UE, l’aspettativa è quella di incrementare la quota fatturato specie nei paesi extra europei, dove la ricerca del prodotto Italiano, affiancata da un ottimo rapporto qualità/prezzo, è sempre stata di primaria importanza”, aggiunge Padoan (Tor-Mec).
È una speranza quella che esprime Paolo Clerici (Smart Protections), cioè “che l’edizione 2019 torni a essere la vetrina sul mondo che ci ha dato tanta visibilità negli anni precedenti”. Matteo Conforti (Conforti Oleodinamica) si aspetta “di incontrare un’ampia platea di visitatori internazionali, di grande competenza, insieme ai quali far crescere il nostro business, sviluppare spunti di riflessione e nuove partnership”.
Per Manlio Colombo (Oleodinamica Geco), la Hannover Messe è la fiera internazionale di riferimento. “Ci attendiamo da questa edizione di poter come sempre ricevere i nostri clienti già attivi in un salotto che tecnicamente possa soddisfare la loro fantasia e reperire nuovi contatti nel primo impiego come nella distribuzione internazionale da affiancare ai nostri attuali”. Pur riconoscendo l’importanza della fiera, Daniele Giacomello fa un distinguo non banale. “Non dobbiamo dimenticare che il mercato non attende una fiera per evolversi. La velocità degli interscambi e delle richieste è aumentata in maniera esponenziale. L’efficienza nel proprio lavoro, la passione in quello che si fa devono essere quotidiane e non limitate a un evento, pur importante che sia”. “Hannover Messe costituisce una vetrina fondamentale non soltanto per presentare la propria azienda, ma anche per dare uno sguardo alle novità del mercato. Da una parte si consolida il rapporto con i propri clienti, dall’altra si creano nuovi contatti internazionali, si afferma la propria presenza e nello stesso tempo si coglie anche l’occasione per incontrare i propri rappresentanti dislocati in tutto il mondo”, conclude Mauro Cesana (Grices).