Dove nasce il circolo virtuoso?

di Domenico Di Monte, Presidente Assofluid

È nato prima l’uovo o la gallina? L’eterno dilemma che attanaglia le nostre menti si ripropone oggi più che mai su tematiche riguardanti il lavoro e i mezzi necessari per favorire la crescita economica di un sistema, garantendo contemporaneamente investimenti continui senza rinunciare alle tutele necessarie per i lavoratori.
Dove nascono le migliori condizioni di lavoro e quali sono i fattori che possono portare a uno sviluppo economico sostenibile? In questo periodo sembra quasi che si vogliano contrapporre misure atte a incentivare lo sviluppo industriale con provvedimenti a tutela del lavoratore, due ambiti che invece dovrebbero coesistere. Mi riferisco in particolare al decreto “dignità”, un provvedimento che, già a partire dal nome, ha una valenza in termini di marketing e comunicazione poiché di fatto classifica come “indegno” ciò che va a modificare e pone l’attenzione su un giudizio che prescinde dal contenuto puntuale e oggettivo delle varie norme in esso contenute, che dovrebbero essere analizzate sotto differenti aspetti: economico, sociale, politico. Stiamo passando dal focalizzare l’attenzione su piani industriali come Industria 4.0 di Calenda al decreto “dignità” che si concentra su aspetti complementari alle politiche industriali, dimenticando forse che la “condizione del lavoro” è conseguenza dello stato di sviluppo dell’industria, non viceversa. Ciò che mi preoccupa è il timore che stia passando l’idea che l’obiettivo di sviluppo e crescita delle aziende sia contrapposto alla tutela dei diritti dei lavoratori. A mio avviso il precariato si può superare solo promuovendo l’occupazione in uno scenario caratterizzato da profonde rivoluzioni tecnologiche e di repentine mutazioni del mondo produttivo. E per farlo non servono decreti o in alcuni casi “punizioni”, ma un investimento importante sulla qualificazione del capitale umano e sulla formazione continua. È paradossale che in un momento in cui le aziende sono alla disperata ricerca di personale qualificato da assumere, il tema principale non sia la creazione di tali competenze, ma sia unicamente quello di impedire il licenziamento o la precarietà del personale stesso (obiettivo, di per sé, legittimo). Le aziende esistono proprio in virtù dei lavoratori che in esse operano e che ne consentono la crescita attraverso le proprie capacità; è sicuramente indispensabile stabilire delle regole che determinino i diritti dei lavoratori e che favoriscano la redistribuzione del valore da essi creato per l’azienda, ma non bisogna assolutamente dimenticare che la miglior tutela per il lavoratore è la salute e la crescita dell’azienda stessa e del sistema in cui opera. È come se stessimo pensando di migliorare le condizioni dei passeggeri di un treno e ci concentrassimo sulle carrozze, per renderle più confortevoli, rischiando di trascurare un altro elemento fondamentale: senza locomotiva e soprattutto senza binari il treno non potrà svolgere la propria funzione… e i passeggeri aspetteranno invano di raggiungere la destinazione… ma aspetteranno comodi.