Un esempio di trasformazione digitale in ambito manifatturiero

Camozzi Automation e Camozzi Digital hanno introdotto a Parma, in occasione di SPS IPC DRIVES Italia, un concept d’innovazione digitale applicata alla manifattura 4.0. In partnership con SAP è stato presentato un sistema per la produzione interamente basato sulla componentistica interconnessa e intelligente sviluppata da Camozzi. In fiera sono state presentate anche le novità inserite nel portfolio prodotti.

di Silvia Crespi

Alla recente SPS IPC Drives di Parma, Camozzi Automation ha presentato nuove soluzioni performanti con un approccio multitecnologico risultante dalla combinazione delle tecnologie pneumatica, pneumatica proporzionale ed elettrica. Contemporaneamente Camozzi Digital si conferma come System Integrator d’eccellenza per soluzioni applicative per la manifattura 4.0. Operando in sinergia, le due aziende del gruppo bresciano sono in grado di fornire soluzioni IoT per l’integrazione tra hardware e software nella fabbrica intelligente.

Integrazione hardware/software in ambito industriale per la smart factory
In fiera spiccava lo showcase per l’Industrial IoT, realizzato in collaborazione con SAP, partner d’eccellenza del gruppo Camozzi da vent’anni a questa parte. Il gruppo investe da sempre nella digitalizzazione dei processi industriali interni. Dopo l’adozione di SAP nel 1998, nel 2011 sono state avviate attività di sviluppo legate all’impiego di tecnologie abilitanti per l’implementazione di industrial cyber physical systems. La realizzazione e la distribuzione di soluzioni a elevato valore aggiunto, presentate a partire dal 2015 presso le più importanti fiere mondiali dedicate al manufacturing, ha consentito al gruppo di condividere e trasferire ai clienti il risultato di un percorso digitale che ha caratterizzato gli ultimi vent’anni.
Nello specifico, la demo esposta nel Digital District prevedeva l’installazione di sensori su un’imbottigliatrice che comunicano con SAP Cloud Platform allo scopo di raccogliere dati in tempo reale assicurando, al contempo, la possibilità di intervenire tempestivamente in caso di anomalie per evitare fermi macchina. Nella demo vengono utilizzati anche servizi di SAP Leonardo che permettono di sviluppare applicazioni per l’analisi e la creazione di scenari più evoluti. Le informazioni raccolte dai macchinari connessi possono inoltre alimentare algoritmi di machine learning che consentono di effettuare manutenzione predittiva e accrescere la predictive quality, ovvero rendere i macchinari sempre più autonomi attraverso l’apprendimento ottenuto dalle informazioni in entrata e uscita del processo di produzione. Inoltre, combinando i dati così raccolti alla parte transazionale dei sistemi IT, l’azienda può agire sul back end e migliorare l’operatività. La collaborazione tra SAP e Camozzi è esemplificativa di un percorso di digital transformation legato alle tecnologie emergenti che sta cambiando le modalità di produzione e gestione aziendale, non solo nel settore manifatturiero. Con Pietro Rusconi, Enterprise Architect presso SAP Italia, scendiamo nel dettaglio:“La demo della macchina imbottigliatrice esposta – ha affermato – è un esempio tipico di integrazione tra le nostre attività. L’obiettivo era mostrare come SAP Leonardo miri alla creazione di un brand e un portfolio intorno al quale ruota il potenziale dell’innovazione SAP. Innovazione intesa non solo in termini di integrazione 4.0, ma in termini di block chain, machine learning e, in generale, di quanto l’esperienza SAP può portare valore aggiunto in contesti manifatturieri come questo.
In particolare, questa macchina è stata sviluppata utilizzando la nostra foundation, ovvero l’acquisizione delle informazioni che arrivano dai sistemi Camozzi non solo per popolare un oggetto, ovvero il comportamento dell’asset della linea di produzione in real time, ma per andare oltre. L’utilizzo di queste informazioni e l’applicazione dei concetti di machine learning e di predictive, ci permette, infatti, di capire non solo il comportamento attuale delle macchine, ma quello futuro, sulla base di algoritmi e modelli predittivi. In altre parole, la demo mostra come il fore-
casting e la “what if analysis” possono essere utilizzati per prevedere l’evoluzione della produzione e il comportamento futuro dell’impianto, sulla base dello “storico” dell’andamento delle ore o dei giorni precedenti. Stiamo cercando di integrare questa evoluzione all’interno di un modello di IoT Industry 4.0 che vada oltre la raccolta di dati, arrivando ad estrarre anche i benefici di tale raccolta. A questo scopo SAP mette a disposizione una serie di librerie e funzionalità che consentono in modo rapido di integrare scenari predictive all’interno del loro processo”. Rusconi conclude sottolineando i plus ottenuti dalla sinergia con Camozzi Group: “Il vantaggio della sinergia con Camozzi è che ci vengono forniti dati già intelligenti. Non è necessario, per SAP, conoscere nel dettaglio i vari device, in quanto otteniamo da Camozzi un’informazione già mediata e inserita in un protocollo che già conosciamo. L’integrazione risulta quindi molto semplice”. Oltre alla piattaforma software, SAP offre servizi a supporto di chiunque desideri implementare logiche di questo tipo. Tali servizi accompagnano il cliente in un’analisi della situazione, attraverso una logica di design thinking, e di possibile implementazione delle nostre soluzioni all’interno di questi scenari.

L’attuazione elettromeccanica, l’altro focus della presenza in fiera
L’offerta di prodotti presso lo stand Camozzi Automation era invece focalizzata sull’attuazione elettromeccanica, ambito per il quale si prevede una forte crescita nei prossimi anni. In tal senso, si distinguono gli attuatori movimentati da vite a ricircolo di sfere, nelle due taglie aggiuntive da 80 e 100 concepite per installazioni che prevedono forze e masse da movimentare molto elevate. Appartengono alla stessa famiglia gli assi Serie 5V; attraverso uno specifico meccanismo di rinvio ad Omega, si è in grado di muovere solo l’asse mantenendo carro e motore fermi.
Completano la gamma i cilindri elettromeccanici a stelo ISO15552 della Serie 6E, gli azionamenti nelle due versioni DRWB e DRCS e le linee di motori brushless serie MTB, arricchiti con la taglia da 1kW, e Stepper Serie MTS, da oggi disponibili fino al modello NEMA 34. All’interno di tali categorie sono state presentate, in aggiunta, le versioni con classe di protezione IP65, per l’uso in ambienti critici, connotati dalla presenza di polveri o forti getti d’acqua. Tra le novità vi è anche il nuovo attuatore RPA, dedicato al settore dello stampaggio della plastica per l’estrazione di particolari stampati. Nella sezione dedicata alla pneumatica tradizionale, il prodotto di punta era la gamma di isole di valvole, arricchita con la nuova isola versione Cabinet Serie HC, che si distingue per l’elevata semplicità di installazione a bordo macchina. Importanti innovazioni anche per quanto riguarda il trattamento aria, con l’introduzione del regolatore di precisione PR2, evoluzione naturale del PR104, che consente di raggiungere una portata massima di 2.500 Nl/min. Per la tecnologia proporzionale la novità principale è l’estensione di gamma dei regolatori proporzionali, che si amplierà includendo un nuovo regolatore proporzionale elettronico di flusso ad alta portata.